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Scambio di Coppia

I dirimpettai (cap7 di 9:effetti collaterali)


di Zindo
20.09.2024    |    4.946    |    11 9.1
"Il calore del suo corpo provoca stimoli al mio pene..."
E' lunedì mattino. Mi sveglio prima del solito. Ho dormito abbastanza e bene. Ieri mi ci voleva la giornata di relax totale. Sabato è stata certamente una giornata fantastica ma oltre darci la grande soddisfazione ci ha lasciati tutti sfiniti.
Del resto non ci siamo contenuti. Ci abbiamo dato dentro senza risparmiarci, sia nella prima tappa che vi ho descritto, sia sulle rive del lago dove comunque poi ci siamo recati e ancora sulla via del ritorno. Insaziabili ma saziati di sesso, anzi abbuffati. Il relax di ieri ci voleva proprio.
E' troppo presto per alzarmi già e di riprendere sonno non ho voglia. La luce che filtra dalle persiane genera nella stanza l'illuminazione sufficiente per vedere ogni cosa, soprattutto il corpo di Linda che giace al mio fianco dolcemente addormentata. Il suo corpo è quasi del tutto scoperto. Il lenzuolo che dovrebbe coprirci in realtà è arrotolato su se stesso e poggia su di lei come fosse una fascia trasversale che va da una sua spalla in mezzo alle sue gambe, coprendole un seno ed il ventre.
Ha un braccio ripiegato con la mano oltre la testa e l'altro con la mano adagiata sul ventre, come se volesse tenere il lenzuolo su di lei. I fianchi sono praticamente scoperti.
Non so cosa sia successo, di certo la vedo più bella del solito. Anzi diciamo semplicemente che la vedo bella, come se non conoscessi già ogni centimetro della sua pelle. Forse proprio perché sono solito vederla ho finito con l'abituarmi troppo a lei e non ho più badato alle sue qualità fisiche. Stamattina la rimiro e l'ammiro.
Ogni cosa di lei mi piace da morire, mi sembra erotica persino quella piccola smagliatura sulla parte alta della coscia destra. quasi fosse un ricamo che la impreziosisce e non una pecca. E poi quella sua bocca di solito con le estremità verso il basso, come se fosse triste ed arrabbiata, adesso è diversa. Pare che tenda al sorriso. Forse lei sta facendo un bel sogno, forse è serena, forse è appagata dalle follie vissute questo weekend,
Mi piace tanto, sento di amarla un poco più del solito. Mi sposto verso lei, appiccico il mio corpo al suo, le accarezzo prima un fianco poi il seno. Il calore del suo corpo provoca stimoli al mio pene. Ho voglia di lei. Sollevo le spalle per andare a darle dei bacetti sul mento, sul collo, ovunque.
Si scuote, mugugna una specie di "Uhm, uffff"; si gira dalla parte opposta alla mia tirando prima il lenzuolo con se e poi facendo svolazzarlo con un colpo perché si srotolasse in parte in modo da potersi coprire. Io approfitto per toccarle il ventre.
Questa volta manifesta apertamente il suo infastidirsi, finendo di girarsi e rannicchiandosi a riccio su un fianco, dicendo molto distintamente questa volta "Uffa".
Mi stringo col basso ventre al suo sedere e sto per adagiare il mio braccio sul suo fianco. Ha uno scatto improvviso, si rigira, distende il suo, corpo e, in tono aggressivo, mi grida in faccia:" E basta! Smettila. Cominci ad essere ossessivo. Sono stufa".
Mi raggelo. Non me l'aspettavo. Provo ad andarle sopra con il mio corpo. Grida di nuovo; "Non voglio. Chiaro?" e con un nuovo scatto, si sposta, scende dal letto, esce dalla stanza. Resto con un palmo di naso.
Quando circa due ore dopo esco di casa per andare al lavoro la saluto, non mi risponde. Le vado vicino per darle un bacetto, lei si gira dalla parte opposta e ripete "uffa, basta. Sei una ossessione".
Vado via deluso e un poco in crisi, chiedendomi se forse ho esagerato nel trascinarla nell'avventura con i nostri dirimpettai che sabato effettivamente ha toccato il culmine.
Colpevolizzo molto me, ma in fondo chi si è lasciata andare anche a livelli esagerati è stata lei che ha corrisposto ad ogni tipo di approccio e mi era parso che avesse molto gradito tutte le variazioni e tutti i ruoli. Io non è che non abbia fatto altrettanto ma almeno avevo dato "l'alt" a Ruben quando si era fatto troppo insistente. Mica mi aveva costretto a fare cose che non volevo. Lei, invece si era fatta trombare da me e da Ruben, e fin qui ci stava bene, anche io ho scopato lei ed Ester. ma non solo si era fatta ciucciare le tette e leccare la figa da Ester ma aveva ricambiato quelle prestazioni e mi è parso che lo abbia fatto con piacere. Io pure, di sbandate simili, avrei potuto farne, nel senso che Ruben mi ha stuzzicato come Ester ha stuzzicato lei. Però a differenza di me non ha bloccato le avances sul nascere, ma le ha accettate, gradite e ricambiate. Ora lei dice a me che sono ossessivo? Ossessivo in che, se sabato le ho lasciato fare tutto quello che lei ha voluto fare e ieri l'ho lasciata in pace? Ossessivo in cosa? Nel farle capire che mi sarebbe piaciuto fare sesso con lei stamattina? Beh, siamo marito e moglie, mi pare che sia più logico scopare tra noi due che con entrambi i nostri dirimpettai. Valle a capire le donne! Valla a capire la strana Linda di questa mattina.
Mi verrebbe quasi da dire"menomale che c'è il lavoro che mi impegna e mi distrae", ma sarei uno sciocco a dirlo proprio oggi che il lavoro non mi sta dando nessuna soddisfazione ma solo grane e nuovi problemi.
Beh, si sa quando una giornata comincia male, è difficile raddrizzarla. Per oggi va così. Mi armo di pazienza, tiro fuori tutte le risorse che possono darmi la mia professionalità e la mia esperienza e sto portando in porto anche questa giornata da dimenticare. Verso sera comincio a vedere qualche risultato positivo e a intuire possibili soluzioni ai problemi che si sono presentati oggi con l'aspetto di esser difficilmente risolvibili.
Oh! Finalmente, se davvero esistono (ma io non ci credo) influenze esterne, positive e negative, cominciano ad avere la meglio quelle positive.
Forse anche l'inattesa telefonata di Ruben potrebbe essere il segnale di un rovesciamento della situazione, visto che la sua chiamata non è per crearmi nuovi problemi ma per dirmi che anche lui ha avuto una giornataccia (veramente lui dice "giornata di merda") e che dopo il lavoro andrebbe volentieri a giocare un poco a tennis, se io sono disposto a fargli compagnia.
Valuto le cose che ho da fare subito e quelle che posso (o altre che devo) rinviare a domani e gli dico di sì, se dopo un certo orario. A lui va bene.
Chiamo Linda per dirle che passo da casa solo per cambiarmi perché poi riesco e cenerò più tardi.
La sua risposta mi disarma "Meglio così"
"In che senso, meglio?!"
" Nel senso che io ed i ragazzi possiamo cenare prima del solito, così dopo avrò il tempo per andare al cinema con Ester. Danno quel film di cui abbiamo già parlato. Ti lascerò qualcosa sul tavolo o.. Ma perché non vai in pizzeria stasera? Visto che a te piace e stasera sei in compagnia... tanto se io esco con Ester anche Ruben sarebbe solo. Andate a mangiarvi una pizza insieme".
Se conosceste Linda anche voi vi chiedereste se è davvero comprensiva o se vuole starmi lontana perché ... ancora mi trova "ossessivo".
Ma perché penso negativo se le cose stanno cominciando a non esserlo più? Pensiamo positivo: visto che lei esce con Ester vuol dire che il suo nervosismo di questa mattina non deriva dal fatto che io l'ho indotta a vivere certe esperienze. Forse era solo ancora assonnata. Se fosse arrabbiata per qualcosa non sarebbe così accondiscendente
Basta. Oggi ho già avuto troppi pensieri, quasi tutti pesanti e per questioni concrete, Non è il caso che me ne crei altri per questioni ipotizzabili. Va bene così, qualunque sia la ragione di questa inconsueta concessione di Linda, di solito restia a farmi uscire di sera senza lei o senza almeno un figlio.
Giro la proposta a Ruben che ci pensa un attimo e poi cambia programmi. Dice: "Beh, se ti va anche di uscire dopo, perché non lasciamo perdere il tennis? In fondo ci volevo andare solo per distrarmi un poco dopo le grane di oggi, ma sono anche un poco stanco. Lascia che le donne pensino che andiamo al tennis ed in pizzeria, invece se loro se ne vanno al cinema noi ce ne andiamo in un posticino delizioso, vedrai, si mangia bene e.... Dai rinunciamo al tennis se vuoi,.. e poi ti spiego meglio.

^^^^
Passo da casa quando i miei stanno finendo di cenare. Mi lavo, e mi preparato per uscire con Ruben ma...prendo anche il borsone del tennis. Sto uscendo quando Linda mi fa capire che non la imbroglio tanto facilmente dicendomi "E tu andresti a giocare a tennis, vestito così?"
Neanche io mi lascio scoprire ingenuamente "E che dopo vado in pizzeria in completo da tennis? Mi cambio al campo"
Incontro Ruben sotto casa e, avviandoci verso la mia macchina (la sua la userà Ester), giustifico il fatto che porto anche il borsone raccontandogli il breve dialogo appena avuto con Linda e aggiungendo "Perché l'ho fatto poi? Mica lo so. Bastava dire che non saremmo più andati a giocare a tennis.."
"No, no. Hai fatto bene. Le nostre mogli sono diventare troppo affiatate ormai e se prendono il sopravvento loro, come stanno già facendo, saremo asfissiati da loro. Le donne se ci si mettono sono terribili. Metti che tu avessi detto una cosa diversa da quella che io ho detto ad Ester , cioè diversa dall'andare al tennis e in pizzeria, loro tra dieci minuti massimo si vedranno e certamente si parleranno. Avrebbero facilmente scoperto tutto. Te li immagini i casini ?
"Sì, ma perché non dire la verità?"
"Perché una partita di tennis ha una certa durata, neanche rigida e quindi potrebbe durare abbastanza, poi ci sarebbe il tempo per farci la doccia e cambiarci. Nelle pizzerie a volte i tempi di attesa sono lunghi.., Insomma sommando tutto abbiamo un bel po di tempo tutto per noi . Andando dove ti porto io mangeremo bene in massimo mezz'ora e poi....- mi da una gomitata e prosegue- ..poi almeno due o tre ore di tempo tutto per noi. Non è bello?
"Bello? bhò! Secondo me potevamo dire la verità"
Siamo alla mia macchina, carichiamo le inutili borse nel bagagliaio, prendiamo posto nell'abitacolo, Ruben mi dice che direzione prendere, io esco dal posto di parcheggio e partiamo. Ruben mi indicherà il percorso man mano che andremo avanti.
Intanto Ruben riprende il discorso: "Senti, visto che ormai tra noi quattro le cose stanno prendendo una piega seria, una gran bella piega a dire il vero. a me pare che non dovremmo lasciare tutto affidato al caso. Un pochettino dobbiamo organizzarci. Se non lo facciamo noi lo faranno Ester e Linda. Hai notato che tutta la settimana scorsa si sono viste e parlate tutti i giorni e che anche questa settimana la iniziano andando al cinema insieme? Secondo te perché?"
"Che ne so? forse perché stanno bene insieme? Sono diventare buone amiche ormai"
"Buone amiche. dici? Ti sono sembrate solo amiche sabato?"
"Che c'entra! Sabato ci siamo lasciati andare un poco tutti quanti!"
Ride, mi mette una mano sulla coscia, prima mi dice di girare a destra al prossimo incrocio, poi dice "Beh, proprio tutti non direi" prima stringe un paio di volte le dita sulla mia coscia, poi fa scorre carezzevolmente la mano e prosegue: "Sbaglio o tu sei andato avanti con il freno a mano tirato?"
Guardo la leva e lui ride "Scemo, non adesso e non con la macchina! Sabato intendo. A tratti ti ho visto... non so come dire...forse " legato"? Di chi o di cosa avevi paura?"
Capisco perfettamente che allude alle sue troppe avances che io in parte ho finto di ignorare ed in una occasione l'ho bloccato, eppure dico "Non so a cosa ti riferisci. Io sono stato molto bene sabato"
Ora fa scorrere carezzevolmente la sua mano sulla mia coscia dal ginocchio a quasi l'inguine e viceversa. Io gliela guardo per un attimo e poi lo fisso più a lungo, ma non di molto perché sto guidando e devo badare soprattutto alla strada. Spero che capisca che non sto approvando quello che fa.
Lui invece non solo prosegue ma si gira anche più verso me, anche con tutto il corpo e mette anche l'altra mano sul ginocchio, tenendo quella di prima ferma a metà coscia e mi dice con voce pacata e calda "Anche io sono stato benissimo, caro; ma penso che saremmo stati meglio se tu fossi stato meno refrattario a certi approcci"
"Come adesso con quelle mani, vuoi dire? Ti dispiace toglierle prima che ...vabbè', prima di niente, basta che le togli"
Non sente. Insiste anche con le parole."Hai visto le nostre donne? Loro si sono lasciate andare entrambe e si sono tolte tutte le voglie che hanno voluto"
"Anche io, se è per questo" dico prendendo le sue mani una per volta per spostarle dalla mia coscia.
Lui sorride e mi dice che al semaforo devo svoltare a sinistra poi ride e mi dice "Ma svolta davvero, cerca di non prendere il palo del semaforo"
"Perché la strada è stretta?"
Accentua il sorriso "No, perché se uno deve fare una svolta la deve fare davvero e mentre sta in curva, non prima o dopo, sia sulla strada che nella vita. Tu nella vita non vuoi girare ad angolo retto e...se non fai tutta la curva è come sulle strade, non prendi una nuova strada ma sbatti contro il semaforo e ti puoi fare male. Non so se mi spiego...comunque ci siamo al semaforo, gira bene almeno adesso ah, ah, ah..!"
"Te lo hanno mai detto che sei un poco stronzo?"
"In faccia no ma suppongo che senza dirmelo esplicitamente molti lo avranno pensato. Del resto anche io di qualcuno a volte l'ho pensato e non l'ho detto"
"Alludi?"
"Non alludo, confesso di averlo pensato sabato di te e visto come reagisci comincio a pensarlo anche adesso...o ci stai ripensando?". Nel pormi la domanda riallunga la mano. Questa volta in modo sfacciato non l'appoggia sulla coscia ma tra le me cosce e palpeggia. Sto effettuando la svolta a sinistra. Nel reagire d'istinto a quel tocco inatteso, con un sussulto, ho una specie di incertezza nel tenere il volante e per poco...evito il palo del semaforo. Ruben anziché spaventarsi ride e dice: "Cosa ti dicevo? Se devi dare una svolta alla direzione di marcia, o della macchina o della vita, dalla davvero. Le insicurezze e le indecisioni possono solo arrecare danni."
Non sono le sue parole a farmi cambiare idee, neanche la lieve sbandata che poi non è stata molto pericolosa., ma è il suo palpare il mio malloppo che mi da una strana sensazione, specie adesso, a curva fatta quando Ruben non palpeggia più ma accarezza esercitando una giusta pressione e il mio cazzo comincia a reagire.
Si crea una ..."divergenza di vedute" tra la testa che ho sulle spalle che ragionevolmente vorrebbe che io fossi più deciso a respingere le avances di Ruben e la testa dell'attributo che ho tra le gambe che istintivamente vorrebbe che io non opponessi più alcuna resistenza. Quella testa non ha capacità di proferire parola, ma sono certo che se potesse esprimersi direbbe "Vuole provare? Fallo provare! Che ti costa? Al massimo se proprio non ti piace gli dirai basta dopo, ma ...sei proprio sicuro che non ti piace? Questo contatto è piacevole, vedi come sto lievitando?"
Parla invece Ruben, sorridendo e felice "Che stupido che sei a fare tante storie. Se davvero non ti piacesse non si starebbe indurendo così tanto e così velocemente" Nel parlare afferra il mio cazzo, ormai consistente, da sopra i calzoni e lo stringe a "pulsazione", o "ad intermittenza" che dir si voglia. Diamine. Così contribuisce ad accelerare la mia erezione.
Sarà pure una cosa contraria al modo di pensare dei veri maschi, quale io mi ritengo, ma non è mica spiacevole, almeno non lo è questo accenno iniziale.
Con tutto quello che abbiamo combinato in questi giorni non ho mai pensato al cosa potrebbe dire la gente. Perché me lo chiedo adesso, per una cosa certamente meno anomala dello scambiarsi la moglie con il vicino e...poi anche le nostre donne hanno provato ed apprezzato (mi pare) le pratiche omosessuali femminili, perché faccio ancora tante storie io?
Infatti non ne faccio più.
Però neanche mi concedo già. Non sono ancora capace di accettarmi come "disponibile a provarci con un altro uomo", anche se mi rendo conto di esserlo. Però non mi accetto ancora.
Diciamo che interiormente non mi opporrei più, ma vorrei un alibi...non so cosa di preciso, diciamo un qualcosa che mi potesse far dire "non l'ho voluto, mi hanno costretto le circostanze".
Lo so che molti ora diranno "Quante storie." Ma se uno è come me , dichiarato maschio, convinto di esserlo davvero, non ha paura dei giudizi altrui ma di se stesso. Non c'è peggior censore di se stessi quando la mentalità maschilista oltre che innata è stata rafforzata dall'educazione ricevuta, dalla cultura imperante, dalla società che si ostina ad essere mascherata perché se non lo fosse tanti tabù e tante remore non li avrei io e non ne avrebbero milioni di altre persone.
Dai, magari non già stasera ma io questa maschera di maschio alfa me la toglierò. Ora ne sono certo. Magari al prossima scopata di gruppo. Anzi non "magari", Solo allora. Ho deciso. Lo comunico a Ruben
"Devi avere un poco di pazienza amico mio. Non è che non voglio farlo con te, non voglio farlo all'insaputa di Linda. Una sola volta l'ho tradita, al fiume la prima volta che sono stato con te ed Ester e ci sono stato molto male dopo. Io con lei sono disposto a tutto, senza di lei no. Non sarebbe una esperienza, sarebbe un tradimento. Quando ci ritroveremo di nuovo in quattro ti sorprenderò vedrai"
"Un contentino prima no?"
"Cosa intendi per contentino?"
"Un piccolo acconto, per esempio, lasciati fare una sega"
"Ce la facciamo a vicenda?"
"In attesa del tutto che desidero si può cominciare da questo. Tiralo fuori dai..." dice liberando il suo.
"Ma sto guidando"
"Gira dopo quel caseggiato rosso, a destra, c'è un vicolo che può fare al caso nostro. Fermati lì"
"Per adesso sì, mi fermo qui, poi...vedremo!"
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